VINOVIP E CORTINA: UN MATRIMONIO D'AMORE CHE PORTA SEMPRE A UN GRANDE SUCCESSO
Nei due giorni di VinoVip Lucia e Marcello Coronini hanno riscontrato un’ottima qualità negli assaggi fatti nelle tre diverse sezioni dedicate al vino.
VinoVip e Cortina: un matrimonio d’amore che porta sempre a un grande successo
Gli assaggi a VinoVip a Cortina di Lucia e Marcello Coronini
Alessandro Torcoli continua a mandare avanti l’invenzione del nonno Pino Khail, uno dei più grandi personaggi del mondo del vino, nella fascinosa Cortina di luglio. Riesce ogni anno a presentare cose nuove e piacevoli nell’evento clou di VinoVip: una selezione di 50 produttori di grande prestigio che presentano i loro vini al Faloria accompagnati da assaggi di salumi e formaggi scelti con cura.
La sera abbiamo cenato nei suggestivi rifugi, Col Drusciè e Ra Valles, in cima alle Dolomiti, uno spettacolo anche per gli occhi.
VinoVip a Cortina è ormai una realtà consolidata, un grande successo.
Abbiamo partecipato a tutte le degustazioni, non era possibile assaggiare tutti i vini per cui abbiamo selezionato un certo numero di produttori e assaggiato i vini delle cantine che ci suscitavano maggior interesse e curiosità. Le nostre scelte si sono rivelate giuste, la qualità dei prodotti presentati era ottima. Con piacere quindi riportiamo i nomi dei produttori e i vini che erano proposti in degustazione, suddivisi per le tre diverse situazioni.
Abbiamo degustato tra i 19 di Cotarella (la descrizione del produttore è tratta da Civiltà del Bene):
Barollo I due fratelli Marco e Nicola Barollo sono fortemente impegnati nella valorizzazione dell’area del Piave, assai vocata per lo Chardonnay e il Cabernet Franc. Il loro motto è “Contemporary Italian Wines”.
Cascina Pastori A metà degli anni Duemila il cardiologo di fama Antonio Colombo ha trasformato la sua grande passione per il vino in una Cantina modello nella Langa astigiana, concepita nel massimo rispetto per l’ambiente.
Di Majo Norante La tradizione enologica del Molise si tramanda dal 1800 nell’azienda di famiglia, oggi rappresentata da Alessio Di Majo. Le uve provengono esclusivamente dai 85 ettari della Masseria di proprietà, antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina.
Famiglia Cotarella Fondata nel 1979 a Montecchio, in provincia di Terni, l’azienda dei fratelli Riccardo e Renzo Cotarella è tra più prestigiose Cantine di Lazio e Umbria. Ogni sono attive le figlie Dominga, Marta ed Enrica.
Monte Zovo La famiglia Cottini è impegnata nel mondo del vino da molte generazioni e l’azienda prende nome dalla collina in cui sorge la moderna Cantina, nell’area del Bardolino Doc circondata dai vigneti di proprietà.
Montevetrano Una tenuta di 25 ettari nel Parco regionale dei Monti Picentini, all’ombra di un castello medievale. L’omonimo vino che dà lustro all’azienda di Silvia Imparato è un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Aglianico.
Vespa Vignaioli per passione La famiglia Vespa è proprietaria della affascinante Masseria Li Reni a Manduria: oltre 34 ettari in parte già vitati e in parte in fase di recente impianto. Le uve di riferimento sono gli autoctoni Primitivo e Negroamaro.
Abbiamo degustato tra Giovani Sognatori e Piccole Patrie (la descrizione del produttore è tratta da Civiltà del Bene):
Apollonio La famiglia Apollonio è impegnata nella produzione vinicola da quattro generazioni. Oggi al comando di questa prestigiosa Cantina del Basso Salento ci sono Marcello e Massimiliano, con il padre Salvatore.
Cascina I Carpini L’azienda della famiglia Ghislandi è considerata una delle maggiori realtà dei Colli Tortonesi. La varietà simbolo è il Timorasso, riscoperto in anni recenti e oggi uno dei più interessanti bianchi italiani.
Cecchetto La Cantina Cecchetto, apprezzata a livello internazionale, è un punto di riferimento imprescindibile per l’area del Piave. Al centro dell’attività c’è il Raboso, l’unico autoctono a bacca rossa del Trevigiano.
Donatella Cinelli Colombini Donatella Cinelli Colombini è alla guida del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle a Trequanda, nell’area del Chianti e della piccola Doc Orcia, dove nascono rossi di prestigio.
Grosjean Tra i nomi più rappresentativi del panorama valdostano, Grosjean è attiva dal 1969 e possiede vigneti nei comuni di Quart e Saint Christophe. I suoi vini bianchi e rossi, da uve tipiche, raccontano autenticamente il territorio.
Antica Masseria Jorche L’Antica Masseria Jorche di Torricella, nel Tarantino, è guidata dalle sorelle Dalila ed Emanuela Gianfreda, classe 1985 e 1988.Il fiore all’occhiello è il Primitivo di Manduria, anche in versione Dolce Naturale Docg.
Montalbera L’azienda della famiglia Morando si estende per 175 ettari tra il Monferrato e le Langhe. L’uva di elezione è il Ruché di Castagnole Monferrato, varietà inconfondibile dai sentori intensi di rosa, viola e spezie.
Puntozero Questa giovane Cantina veneta nasce dall’incontro tra la famiglia de’ Besi e l’enologo Celestino Gaspari. I rossi internazionali Cabernet Sauvignon, Franc, Merlot e Syrah sono coltivati sui Colli Berici.
Matteo Soria A Castiglione Tinella, nel Cuneese, sorge l’azienda di Matteo Soria, terza generazione di una famiglia impegnata nella produzione di Moscato d’Asti dalla fine dell’Ottocento. Oggi gli ettari vitati sono 40, tutti collinari.
Fattoria Tregole Sophie Conte è la giovane titolare di questa Cantina tra le colline di Castellina in Chianti. Nei vigneti, quasi tutti a Sangiovese, si produce un Chianti Classico rispettoso della tradizione, ma con un giusto grado di innovazione.
Abbiamo degustato tra i 57 protagonisti al Faloria (la descrizione del produttore è tratta da Civiltà del Bene):
Banfi Storica azienda di Montalcino fondata nel 1978 da John e Harry Mariani, Banfi vanta 850 ettari di vigne, circondati da uliveti, aree a frumento, tartufi, prugne e foreste. Il mondo Banfi comprende anche altri territori toscani, a Bolgheri e nel Chianti Classico, e la proprietà piemontese tra Novi Ligure e Acqui Terme. Passione e sperimentazione sono alla base dell’affermazione mondiale del marchio.
Bertani Domains Bertani è capofila di un ambizioso progetto vinicolo di proprietà del Gruppo Angelini che abbraccia alcune storiche aziende italiane: Puiatti in Friuli, le tenute TreRose, Val di Suga e San Leonino in Toscana e la marchigiana Fazi Battaglia. Al comando del gruppo c’è l’amministratore delegato Emilio Pedron che, insieme al direttore operativo Andrea Lonardi, dirige un team di professionisti competenti.
Bisol Ambasciatrice del Prosecco nel mondo, la famiglia Bisol vanta oltre cinque secoli di tradizione vinicola e oltre 20 poderi dislocati nelle aree più vocate di Conegliano e Valdobbiadene. Oggi l’azienda è guidata dai fratelli Gianluca e Desiderio, protagonisti di primo piano della valorizzazione dei vigneti di alta collina, con grande attenzione alle sperimentazioni e alla biodiversità ambientale.
Bortomiol Giuliano Bortolomiol è stato uno dei pionieri del Prosecco e il primo a proporlo in versione Brut, esaltando il potenziale enologico della Glera. Oggi la Cantina è guidata dalle figlie Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana, che portano avanti l’attività di famiglia privilegiando il legame vitigno-terroir con vigne certificate biologiche e il protocollo di gestione agronomica GreenMark per i conferitori.
Collavini La Cantina è immersa nello splendido paesaggio a cavallo tra i due comprensori vinicoli dei Colli Orientali del Friuli e del Collio. La massima cura in vigna e l’utilizzo di tecnologie avanzate in cantina hanno permesso all’azienda di distinguersi, diventando uno dei marchi simbolo dell’enologia friulana nel mondo, con una riconosciuta competenza sul fronte dei bianchi invecchiati e delle bollicine.
Fèlsina Al confine tra le colline del Chianti Classico e le Crete Senesi, Fèlsina appartiene alla famiglia Poggiali da tre generazioni. Domenico Poggiali, nonno dell’attuale proprietario Giovanni, acquistò la fattoria nel 1966, investendo subito in qualità. Negli oltre 90 ettari l’attività si concentra sul Sangiovese, vinificato in purezza e protagonista di selezioni massali, sperimentazioni e reimpianti.
Ambrogio e Giovanni Folonari Forti di una lunga tradizione vinicola di famiglia, nel Duemila Ambrogio e Giovanni Folonari hanno creato un proprio marchio per produrre vini di alto profilo. La proprietà comprende sei aziende toscane: Tenute di Nozzole e del Cabreo nel Chianti Classico, Tenuta la Fuga a Montalcino, TorCalvano Gracciano a Montepulciano, Vigne a Porrona nella zona del Montecucco e Tenuta Campo al Mare a Bolgheri.
Tenuta L’Impostino La titolare Patrizia Chiari spiega la nascita di Tenuta L’Impostino, in Alta Maremma, come un colpo di fulmine. Durante un viaggio l’imprenditrice resta affascinata dalla bellezza del luogo e decide di rilevare una proprietà a Civitella Paganico, sulla sommità di un anfiteatro naturale. Fondata nel 2001, l’azienda ha saputo convincere la critica internazionale con i suoi rossi moderni e di classe.
Le Colture La famiglia Ruggeri, proprietaria de Le Colture a Santo Stefano di Valdobbiadene, è impegnata nell’arte della vinificazione dal 1500. La Cantina è stata fondata nel 1983 da Cesare Ruggeri e oggi sono attivi anche i figli Alberto, Veronica e Silvia. In tutto 40 ettari di proprietà, divisi in 16 poderi nelle aree più vocate che regalano una gamma di Prosecco Superiore unici e assai diversi fra loro.
Masciarelli La Cantina porta il nome del pioniere dell’enologia abruzzese Gianni Masciarelli, che fu tra i primi a scommettere sul potenziale degli autoctoni Trebbiano e Montepulciano, vinificandoli in purezza e portandoli alla ribalta. Dal 2008 al comando c’è la moglie Marina Cvetic che, insieme alla figlia Miriam, prosegue la mission aziendale nel segno della territorialità e dell’eccellenza qualitativa.
Masi Agricola Ambasciatrice dei Venetian values, Masi Agricola è tra le Cantine più prestigiose della Valpolicella. La tradizione vinicola si unisce a una forte spinta innovativa, che ha permesso al Gruppo Tecnico Masi di mettere a punto la tecnica di AppaXXImento per la produzione dell’Amarone. Ai Masi Historic Venetian Estates appartengono anche le tenute dei Conti Serego Alighieri e dei Conti Bossi Fedrigotti
Pighin La vinificazione come vocazione familiare. È così che Fernando Pighin e suo figlio Roberto sintetizzano l’impegno quotidiano nell’azienda che porta il loro nome, tra le più apprezzate realtà enologiche del Friuli. La storia comincia nel 1963 con l’acquisto di 200 ettari a Risano, nella zona del Friuli Grave Doc, mentre nel 1968 si aggiunge la proprietà di Spessa di Capriva, nel Collio goriziano.
Ruffino Fondata nel 1877 da Ilario e Leopoldo Ruffino, quest’anno la Cantina toscana festeggia 140 anni. L’antico motto “qui si producono vini ideali” esprime la filosofia aziendale, con etichette di grande eleganza. Oggi Ruffino fa parte del gruppo Constellation Brands e la gamma delle etichette spazia dai SuperTuscan ai Chianti Classico, passando per Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano.
Tenuta Santa Caterina Nel Duemila la famiglia Alleva acquisisce un’antica proprietà a Grazzano Badoglio, in Monferrato, riorganizzandone i terreni in regime di agricoltura eco-simbiotica. Nei 23 ettari di vigna trovano posto soprattutto le uve autoctone piemontesi, come il Grignolino, la Freisa, la Barbera e il Nebbiolo. In pochi anni la Tenuta ha saputo imporsi con le sue etichette ricercate e legate al terroir.
Cantina Santadi Legame profondo con il territorio e valorizzazione delle varietà autoctone, in primis Carignano, Cannonau e Vermentino: sono questi i capisaldi di Cantina Santadi, storica cooperativa del Sulcis che ha dato lustro all’enologia sarda facendola apprezzare in Italia e nel mondo. La fondazione risale al 1960, mentre gli anni Ottanta segnano l’inizio della collaborazione con il grande Giacomo Tachis.
Tasca d’Almerita Tasca d’Almerita si confronta con le zone più vocate della Sicilia. A Regaleali, dove tutto è cominciato nel 1830, racconta il Catarratto di alta collina; sull’Etna in Tenuta Tascante il Nerello Mascalese si adatta al clima e al suolo del vulcano. E ancora a Mozia ecco il Grillo in un ecosistema unico, tra archeologia e storia; nella vigna di Tenuta Capofaro, a Salina cresce la Malvasia delle Lipari.
Torrevento La Puglia prima di tutto. È questo il motto della storica azienda Torrevento, prestigiosa ambasciatrice della produzione regionale in Italia e all’estero. La Cantina si trova in Contrada Torre del Vento, a nord di Bari, sulla strada che porta a Castel del Monte (fatto erigere dall’imperatore Federico II di Svevia e oggi riconosciuto patrimonio Unesco), nel cuore del Parco rurale nazionale dell’Alta Murgia.
Cantina Tramin Cantina Tramin è una delle più antiche cooperative vinicole d’Italia e tra le aziende più prestigiose dell’Alto Adige. Oggi i soci sono circa 300, per 260 ettari di vigneti dislocati tra Ora, Montagna, Egna e Termeno. Soprannominata la “Casa del Gewürztraminer”, Tramin è specializzata nella produzione di profumati e affascinanti vini bianchi come il Nussbaumer, il Pinot grigio Unterebner e il blend Stoan.
Vallone Fondata nel 1934, la Cantina ha portato ai massimi livelli l’enologia salentina valorizzando le varietà autoctone – a cominciare dal Negroamaro – per produrre vini di grande tipicità. Oggi la proprietà si estende per 600 ettari su tre unità comprese tra l’Alto Salento e l’areale della Doc Salice Salentino. Alla guida ci sono le sorelle Vittoria e Maria Teresa, con Francesco Vallone socio amministratore.
Velenosi Velenosi nasce nel 1984 tra le colline che circondano la città di Ascoli Piceno, quando Angela ed Ercole Velenosi decidono di produrre vini capaci di raccontare la bellezza e la ricchezza varietale della loro terra. Oggi Velenosi è una delle più apprezzate Case vinicole italiane, con una gamma di etichette pluripremiate come i rossi Ludi e Roggio del Filare e i bianchi della linea top Villa Angela.
Conte Vistarino Il Pinot nero arriva in Oltrepò grazie ad Augusto Carlo Giorgi di Vistarino, che a fine Ottocento importa le prime barbatelle dalla Borgogna. Da allora, l’obiettivo è produrre vini autentici, che sappiano esprimere il territorio con eleganza. La proprietà di famiglia si estende nel comune di Rocca de’ Giorgi per 826 ettari, di cui 200 vitati (ben 140 allevati a Pinot nero).
Vite Colte Il progetto aziendale riunisce 180 soci viticoltori per un totale di 300 ettari, in parte in conversione biologica e in regime di lotta integrata. L’arte di coltivare la vite, tramandata di generazione in generazione, si sposa con la ricerca scientifica e l’adozione di tecniche di cantina innovative, sotto la supervisione del responsabile dei vigneti Daniele Eberle e dell’enologo Bruno Cordero.