LA PAROLINA, TRA PIATTI STELLATI, NATURA INCONTAMINATA E PAESAGGI A PERDITA D’OCCHIO
Questo ristorante si trova a 650 m.s.l.m., incastonato nella punta più a nord del Lazio, in una terra che definirei “di mezzo” dove a pochissimi chilometri a nord est c’è la Toscana a e ad altrettanta distanza a nord ovest l’Umbria,
Questo ristorante si trova a 650 m.s.l.m., incastonato nella punta più a nord del Lazio, in una terra che definirei “di mezzo” dove a pochissimi chilometri a nord est c’è la Toscana a e ad altrettanta distanza a nord ovest l’Umbria, a sud tutto il resto del Lazio. Aperto nel 2012, lo trovate continuando a salire attraversando zone boschive, una volta arrivati lo vedete baciato dal sole e dalle farfalle che variopinte svolazzano sulla lavanda insieme alle api. Attorno c’è qualche altra bella casa, tutte affacciate sulle sottostanti colline. Questo bel quadro ti ripaga dei chilometri fatti.
Incontriamo
la Chef Patron Iside De Cesaree e la prima esclamazione che mi viene da rivolgerle è questa: “siamo arrivati, di certo sarai una bravissima cuoca per ispirare la gente a venire fin qui e avere conseguito una Stella Michelin!” ridiamo e la sua risposta è stata: “adesso rilassatevi, godete del paesaggio, vado in cucina, ci vediamo tra poco”. Ci accomodammo in una delle accoglienti camere del bed&breakfast La Letterina, attigue al ristorante.
Era da due anni che avevamo promesso a Iside di venire a provare la sua cucina fatta con ingredienti di ottima qualità per la maggior parte locali e di originalità negli accostamenti inconsueti. La Tuscia è un territorio di origine vulcanica, vicino al lago di Bolsena e al Monte Amiata, generoso con i prodotti della terra che lei utilizza: dai legumi, alle castagne, all’aglio rosso di Proceno, dall’asparago verde, alla nocciola, dalla patata alle erbe spontanee.
Ci racconta di essere un mancato ingegnere e una cuoca appassionata, poliedrica, divisa tra il dolce e il salato che crede nell’informale, è in campagna e se un cliente sente il desiderio di fare una degustazione anche solo di un buon piatto di formaggi lo trova più che normale. C’è anche Romano Gordini, a volte in cucina con lei a volte no, l’uomo che ha sposato e con il quale ha fatto famiglia incontrandolo quindici anni fa nelle cucine della Frasca di Castrocaro Terme. Lì nacque la loro storia, un sodalizio familiare e ai fornelli che li ha fatti approdare nel 2005 appunto a Trevinano.
Propone i menù degustazione tra i quali emergono alcuni piatti che abbiamo apprezzato per la personalità e le presentazioni, come entrée un caviale fatto di lenticchie nere di Anano, un gelato di ceci, una crema di patate affumicate e limone candido. Tra i primi da provare gli gnocchi di patate di Grotte di Castro e sbroscia allo zafferano di Acquapendente (una zuppetta di pesce alla maniera dei pescatori), gli spaghetti alla chitarra di grano arso e peperone crusco; tra i secondi una cinta senese con mostarda di mandarino e cipolla marinata; dulcis in fundo la presentazione di una tavola raffigurante l’Italia con dolcetti posti sulla regione di appartenenza …. non solo originali ma buonissimi!
Ristorante La Parolina, Via Giacomo Leopardi, 1, 01021 Trevinano, Acquapendente VT www.laparolina.it